Questo secondo solo Collection particulière, evoca un inversione, un universo che non ha niente a vedere con la narrazione. E’ una riflessione sulle superfici attorno al corpo, attraverso una superficie piana, orizzontale, che divide in due lo spazio del corpo e della scena. Questa linea mette in evidenza gli assi di simmetria, e fa apparire il gioco della frammentazione del corpo. E’ una rilettura del corpo, come se questa linea crei un’attrazione, un asse attraverso il quale si vedono apparire le forme. E’ una linea che taglia e cicatrizza, sdoppia e riunisce.

Questa superficie orizzontale permette di cambiare la prospettiva dello sguardo sul corpo e mette in luce la dinamica della gravità come forza che genera le forme e gli avvenimenti svuotati della funzione narrativa e illustrativa. Quello che sostiene questo lavoro non tende precisamente verso un’astrazione del corpo, ma piuttosto verso un’amplificazione della sua percezione.

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